TOM A LA FERME
dal 17 al 21 maggio 2023
TOM A LA FERME
di Michel Marc Bouchard
Interpretazione
Salvatore Langella (Tom)
Lorenzo Balducci (Francois)
Marina Remi (Agathe)
Maria Lomurno (Sara)
musiche
Pericle Odierna
Regia | luci | spazio scenico
Giuseppe Bucci
Dal testo è stato tratto l’omonimo film con la regia di Xavier Dolan, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2013 e fortemente apprezzato dalla critica ma soprattutto dal pubblico Queer.
Giuseppe Bucci:
“Oltre all'onore e al prestigio di aver avuto direttamente dall'autore Michel Marc Bouchard i diritti a rappresentare in Italia per il 2023 il suo notissimo testo, reso iconico dal film di Dolan (il cui finale però non è fedele al dramma teatrale), ho deciso di portare in scena “Tom à la ferme” mosso anche da alcuni particolari temi a me molto vicini.
Questo testo narra splendidamente l’eterna e affascinante alchimia tra Eros e Thanatos. Inoltre tratta con una chiave del tutto originale il tema della elaborazione del lutto, tanto più complesso quando improvviso e quello delle bugie, insite nella natura dell'omosessuale per istinto di sopravvivenza.
L’altra esigenza più forte è sottolineata dallo stesso autore nella prefazione:
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Ecco, in questo momento storico, in cui chi ci governa continua a negare agli omosessuali la parità di diritti (dal matrimonio ai figli) e il pontefice, pur concedendoci il diritto a non essere penalmente perseguibili in quanto non "criminali" non manca di sottolineare che siamo "peccatori"... mi pare sia ancora un tema di allarmante attualità eportarlo in scena è una necessità.”
Giulio Baffi
Giornalista, critico, giurato del premio "Maschere del teatro" e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli a proposito dell'imminente messa in scena scrive:
"Il tema dell’omosessualità dichiarata e/o non accettata, tenuta nascosta e vissuta come sofferenza, esorcizzata in comportamenti fortemente oppressivi e repressivi, è uno dei temi centrali della nostra società per molte parti ancora fortemente ed in alcuni casi addirittura orgogliosamente omofobica. Penso sia importante il lavoro di registi che abbiano una sensibilità non accusatoria e non vittimistica, per affrontare e descrivere le relazioni all’interno di una famiglia e di una comunità (di provincia e non), e credo che Giuseppe Bucci faccia parte di questa linea di lavoro oggi emergente ed anche necessaria nel mondo del cinema, del teatro e della
televisione. Giuseppe Bucci ha affrontato in suoi spettacoli teatrali ed in sue prove cinematografiche il tema della
sessualità e quello, oggi centrale ed importante, dell’omosessualità vissuta come motore emotivo, comportamentale e di crescita, sia dal punto di vista della serenità e ricchezza del rapporto sia dal punto di vista repressivo ed omofobico. Come tema cioè e come comportamento vessatorio con i suoi relativi sviluppi
criminali. Credo che la sua cifra poetica e culturale, non ossessivamente compiaciuta ma attenta ad una analisi corretta tanto dal punto di vista umano quanto dal punto di vista sociale , sia possibilità e volano per un interessante e proficuo lavoro su scritture che affrontano questi importanti temi connessi alla problematicità dei comportamenti sentimentali e sociali dell’adolescenza e dell'omosessualità."
20 € - 15 €
dal mercoledì al venerdì alle ore 21,00, sabato ore 19.00, domenica ore 17.30